Siamo fieri di condividere tutti i contenuti di questo sito, eccetto dove diversamente specificato, sotto licenza, Videolezione "Le cause della Prima Guerra Mondiale". Sono queste inquietudini che spingono, nel 1897, Sidney Sonnino a dare alle stampe il famoso articolo Torniamo allo Statuto! NASCITA DELLO STATUTO E' la carta costituzionale del regno di Sardegna Martino Sacchi /www.ariannascuola.eu 3. Sebbene sia, dunque, una carta costituzionale estremamente longeva, è bene tener presente che la struttura dello Stato dell’Italia postunitaria, già profondamente mutata rispetto a quella progettata da Carlo Alberto nel 1848, viene completamente stravolta dalla dittatura fascista, senza che per questo il regime senta il bisogno di abrogarla. Negli anni successivi, tuttavia, la prassi conferma l’indirizzo “parlamentarista” di Casa Savoia, per cui il sovrano è chiamato a sostituire anche un singolo ministro in caso di plateale conflitto di questi con le assemblee parlamentari. In pratica, tuttavia, lo statuto è promulgato come “legge fondamentale e perpetua della monarchia”, e dunque il sovrano è legato da un impegno politico, se non giuridico, a garantirne il mantenimento. Tuttavia, fin da subito, i sovrani di Casa Savoia scelgono di non mantenere in piedi esecutivi che non godano dell’approvazione del Parlamento. Il diritto di proprietà è inviolabile e l’esproprio è consentito solo dietro una “giusta indennità”. I premi in palio sono per i primi classificati un MacBook, per i secondi classificati un iPad e per i terzi classificati un iPod Touch. Al contrario la nostra Costituzione prevede passaggi rigidi e ben precisi per poter essere modificata come il doppio passaggio dalle camere, ad una distanza di circa tre mesi, con approvazione dalla maggioranza assoluta alla seconda votazione in ciascuna delle camere ed in alcuni casi è previsto anche un referendum. Statuto Albertino - Riassunto. In un’Italia ancora da unificare, invece, lo Statuto Albertino, seppur “arretrato” rispetto ad altre esperienze europee, consente al Regno di Sardegna di diventare il centro di ispirazione di gran parte del liberalismo patriottico nazionale e a Casa Savoia di porsi alla testa del movimento di unificazione e trasformarsi da piccola dinastia regionale a monarchia nazionale di tipo europeo. Nella penisola, i sovrani (più o meno recalcitranti) erano stati indotti a concedere costituzioni in Sicilia, a Napoli, in Toscana e in Piemonte. • Lo statuto albertino rimase in vigore quasi 100 anni, dal 4 marzo 1848 al 1º Gennaio 1948, quando entrò in vigore la costituzione repubblicana. Nel 1850 viene creato l’organo collegiale definito Consiglio dei Ministri, di cui una legge stabilisce le attribuzioni e, sempre in via di prassi, assume maggior importanza la figura del Presidente del Consiglio, portata definitivamente ai livelli di cruciale importanza per lo Stato dai mandati consecutivi del Conte di Cavour. Fu il primo documento simile a una costituzione in Italia. Lo Statuto Albertino era la costituzione del regno di Sardegna. Infine lo statuto Albertino stabilisce la religione di stato, ovvero la religione cristiana cattolica, mentre la nostra Costituzione, invece, sancisce la laicità dello stato Italiano e tutela tutte le varie confessioni religiose. Ad essa i Costituenti decisero di imprimere il carattere della rigidità, collocandolo al vertice di tutto l'ordinamento giuridico. Appunto di Diritto che riassume il periodo dalle origini dello statuto Albertino, spiegandone il significato, i caratteri generali e alcune definizioni. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte di Videobigini.it Sotto il profilo della gerarchia delle fonti normative, lo Statuto Albertino non si configura come una vera e propria costituzione, poiché ha lo stesso rango delle leggi ordinarie e non si pone al di sopra di esse. La sera dell’8, Rispetto alle analogie, maggiore è il numero delle differenze. Dal punto di vista di Casa Savoia, se la rinuncia al potere assoluto potrebbe sembrare a prima vista un sintomo di debolezza politica nei confronti delle forze “rivoluzionarie”, nel medio periodo il mantenimento della costituzione si rivela una scelta molto lungimirante. Statuto Albertino - Riassunto Appunto di Diritto che riassume il periodo dalle origini dello statuto Albertino, spiegandone il significato, i caratteri generali e alcune definizioni. L’ondata rivoluzionaria si era tuttavia conclusa con una serie di fallimenti ed i vari sovrani, una volta rientrati in possesso dei pieni poteri, si erano affrettati a revocare gli statuti concessi mentre le due repubbliche, quella veneziana e quella romana, erano crollate sotto la spinta deglieserciti inviati dalla Francia e dall’Austria per restaurare l’ordine. Lo Statuto del Regno o Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia del 4 marzo 1848 (noto come Statuto Albertino, dal nome del re che lo promulgò, Carlo Alberto di Savoia), fu lo statuto costituzionale adottato dal Regno di Sardegna il 4 marzo 1848 a Torino. Infatti anche in essa la sovranità non appartiene al popolo e il ruolo della monarchia è ampiamente salvaguardato. 5: Le pene di morte e di confisca sono proscritte. Lo statuto Albertino era una monarchia costituzionale ed quindi il potere era di tipo dualista,cioè diviso tra sovrano e parlamento, il primo era titolare del potere esecutivo, nomina e revoca dei ministri e dei più alti funzionari statali, comandava le forze armate e divideva il potere legislativo con il parlamento che era diviso in camera elettiva e senato di nomina regia. I modelli europei: una Costituzione “sorpassata” alla nascita? Lo Statuto albertino si presenta come una costituzione "octroyée", ossia concessa per volontà del sovrano. Art. Con l’avvento della dittatura fascista, tuttavia, anche i blandi limiti dello Statuto Albertino risultano troppo rigidi per l’autocrazia del regime di Mussolini: libertà di stampa, libertà personale e libertà di riunione restano formalmente in vigore sulle pagine dello Statuto ma, nei fatti, vengono cancellati dall’azione squadracce fasciste. 71: Niuno può essere distolto dai suoi Giudici naturali. 2. Lo Statuto inoltre sancisce che la forma di governo è la monarchia e la sovranità è del re, su di lui si incentra il potere esecutivo, legislativo e giudiziario, invece la costituzione italiana stabilisce la forma di governo repubblicana e la sovranità appartiene al popolo e prevede la separazione dei poteri; il potere esecutivo al Presidente del Consiglio dei ministri, il potere legislativo al parlamento ed il potere giudiziario ai magistrati. parere del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di Statuto e Legge fondamentale, perpetua ed irrevocabile della Monarchia, quanto segue: Art. Carta costituzionale Flessibile (può essere modificata con una legge ordinaria) Octriata (concessa dal Re) Quali furono i modelli? Questo dettaglio è fondamentale perché, teoricamente, per modificarlo (o addirittura abrogarlo) non sarebbe servito un processo specifico e particolari maggioranze parlamentari (come accade per le carte costituzionali contemporanee) ma un semplice atto del sovrano. Tutta la stagione rivoluzionaria del 1848, sia in Italia sia in Europa, aveva avuto come motivo propulsore l’instaurazione di regimi rappresentativi e il nemico comune dei liberali e dei democratici, dalla Francia, all’Ungheria passando per gli Stati italiani, era stato l’assolutismo monarchico, appena “restaurato” dal Congresso di Vienna. Lo Statuto albertino fu concesso da Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna, il 4 marzo 1848. Come ognuna delle due camere, anche il sovrano può proporre le leggi: solo le iniziative riguardanti nuovi tributi o i conti dello Stato devono necessariamente partire dalla Camera dei Deputati. Lo Statuto venne redatto da una commissione nominata dal re ed è stato scritto in lingua francese perché si ispirava alle costituzioni francesi. Lo Statuto Albertino (Regno di Sardegna e Regno d’Italia) [4 marzo 1848] CARLO ALBERTO Per la grazia di Dio Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, Duca di Savoja, di Genova, di Monferrato, d’Aosta, del Chiablese, del Genevese e di Piacenza; Principe di Piemonte e di Oneglia; Marchese d’Italia, di Saluzzo, d’Ivrea, di 1 La legge elettorale del 17 marzo 1848, non inserita nello Statuto, prevede che possano votare i soli “regnicoli” maschi maggiori di venticinque anni (mentre non si può essere eletti con meno di trent’anni), capaci di leggere e scrivere e che paghino una somma molto elevata (40 lire) di censuo annuo. Ripassa con i nostri video riassunti - Lo Statuto Albertino. Cos'è? L’unica superstite tra le costituzioni italiane del 1848. Lo statuto albertino: cos'è. Introduzione: lo Statuto Albertino nel panorama costituzionale dell’Europa ottocentesca. Lo Statuto del Regno di Sardegna, concesso da Carlo Alberto il 4 marzo 1848, fu esteso nel 1861 al Regno d'Italia e restò formalmente in vigore anche durante il Fascismo, fino all'approvazione della Costituzione Repubblicana.. una serie di fallimenti . Lo Statuto, inoltre, prescrive esplicitamente che i deputati e i senatori non debbano ricevere alcun compenso né indennizzo per la loro attività, precludendo dunque implicitamente la rappresentanza politica a tutti coloro che non abbiano rendite tali da poter rinunciare a lavorare durante il mandato. - La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Lo Statuto Albertino specifica mediante l’Art. In caso di conflitto di un intero esecutivo con la Camera dei Deputati, invece, il sovrano può scegliere secondo la propria convenienza politica se sciogliere l’uno o l’altra, senza che lo Statuto, per sua natura flessibile, dia regole precise per dirimere la questione. Come molte carte ottocentesche, si tratta di una costituzione “breve”: contiene cioè un numero ristretto di principi fondamentali, che riguardano quasi esclusivamente la libertà del cittadino dallo Stato e dalla sua azione, e le regole basilari della struttura statale, ma senza disciplinare aspetti della vita civile e collettiva. la Costituzione francese del 1814 La Costituzione orleanista, promulgata in Non potranno perciò essere creati Tribunali o Commissioni straordinarie. Niuno può essere arrestato, o tradotto in giudizio, se non nei casi previsti dalla legge, e nelle forme ch’essa prescrive. CARATTERI FONDAMENTALI DELLO STATUTO. Lo Statuto Albertino, fu concesso il 4 marzo 1848 da parte di Carlo Alberto, Re di Sardegna. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi. In particolare la costituzione orleanista, emersa dopo le “trois glorieuses” e scritta per consacrare la monarchia costituzionale dopo la cacciata di Carlo X, è quella che risponde alle caratteristiche richieste dai legislatori piemontesi. Sia la prima che la seconda contengono disposizioni transitorie per agevolare l'entrata in vigore del documento e riconoscono l'inviolabilità del domicilio. Lo Statuto Albertino venne concesso per placare i fermenti rivoluzionari emersi nella penisola durante la "Primavera dei popoli". Questa costituzione era “ottriata”, cioè "concessa" nel 1848 dal Re Carlo Alberto di Savoia, da cui prese il nome. Il sistema di voto prevede 240 collegi uninominali (ognuno dei quali esprime un deputato) anch’essi tipici di una concezione notabilare e personalistica dell’attività politica. Anche nella vita parlamentare il re ha un ruolo determinante: non solo nomina personalmente i membri del Senato (scegliendoli tra una ventina di categorie che comprendono anche i vescovi e gli alti ufficiali) ma ha il potere di sciogliere a proprio piacimento la Camera dei Deputati quando le decisioni di questa non si accordino con la politica della monarchia, salvo l’obbligo di convocare nuove elezioni entro quattro mesi. Innanzi tutto entrambe sanciscono quelli che sono i diritti e i doveri dei cittadini; tutte e due sono scritte e prevedono un sistema parlamentare bicamerale. Lo Statuto si era duttilmente adattato a queste esigenze senza bisogno di modifiche formali. Lo Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia, promulgato il 4 marzo 1848, ha costituito la base per la vita politica del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia, rimanendo in vigore (seppure solo formalmente) fino al 1946, dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Lo Statuto Albertino fu subito oggetto di opposte interpretazioni. • È lo Statuto che fu emanato da Carlo Alberto nel regno di Sardegna e Piemonte nel 1848. • Verrà esteso, dopo l’unificazione del Regno d’Italia (1861), a tutto il regno d’Italia. Le caratteristiche fondamentali dello Statuto Albertino:la forma di Governo e la tutela dei diritti di libertà. La monarchia, che la carta costituzionale voleva come perno della vita pubblica, resta in piedi, ma viene gradualmente soppiantata dalle strutture del partito unico: lo Statuto Albertino, tipico del XIX secolo, viene definitivamente cancellato da un governo autoritario, frutto del XX secolo. 1. A differenza dell’attuale Costituzione it. Statuto Albertino, concesso da Carlo Alberto di Savoia nel 1848 a tutti i territori del regno d'Italia, progressivamente annessi al regno sabaudo nel corso delle guerre d'indipendenza. L’unica eccezione in un simile panorama è il Regno di Sardegna; pur … Alla fine dell'anno la giuria appositamente predisposta, selezionerà i sei vincitori annuali del Campionato che verranno invitati a Repubblica per la premiazione finali. La Costituzione si affermò come patto fondamentale tra le forze politiche diverse, ma accomunate dall' antifascismo e da una forte aspirazione ideale nata nella guerra di Liberazione. Diritto - Appunti — Appunti di diritto riguardanti le caratteristiche essenziali dello statuto albertino e i primi 13 articoli… Continua Nel 1961 divenne Costituzione del Regno e rimase in vigore fino della Repubblicana e della Costituzione repubblicana del 1948. Paradossalmente, nel Regno di Sardegna si decide di adottare una costituzione quasi “gemella” di quella francese, proprio poche settimane prima che questa, sulla spinta dei moti del ‘48 e della caduta della monarchia di Luigi Filippo d’Orléans, venga definitivamente abrogata. Lo Statuto albertino del 1848. 9 della Costituzione stabilisce che «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Fu il primo documento simile a una costituzione in Italia. A Parigi, infatti, la monarchia costituzionale si rivela inadeguata ad arginare i fermenti popolari e la Francia vedrà succedersi dapprima l’effimera Seconda Repubblica (destinata a durare solo quattro anni) e in seguito il cesarismo plebiscitario di Napoleone III. Lo Statuto Albertino copia anastatica dello Statuto Albertino Considerato spesso dalla storiografia come il coronamento di un processo riformista avviato da Carlo Alberto nell'ottobre del 1847, lo Statuto albertino fu emanato il 4 marzo 1848 e divenne, il 17 marzo 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, la Carta fondamentale dell'Italia unita. La struttura del Regno con lo Statuto Albertino. Il re emana il provvedimento «con lealtà di Re e con affetto di padre», come si può leggere nel preambolo. L’unica eccezione in un simile panorama è il Regno di Sardegna; pur uscendo pesantemente sconfitto dalla guerra con l’Austria, il Piemonte riesce ad ottenere che tra le clausole della pace non ci sia la rinuncia al regime costituzionale e, sebbene Carlo Alberto abdichi al trono dopo la sconfitta di Novara, suo figlio Vittorio Emanuele esercita il potere congiuntamente al parlamento. Fu continuata la politica coloniale nel Corno d'Africa, e dopo la guerra italo - turca, furono occupate Libia e Dodecaneso. Lo Statuto Albertino non nasce completamente avulso dal contemporaneo panorama legislativo europeo e i membri del “Consiglio di Conferenza” traggono ispirazione da altre carte presenti sul continente. Pur senza la verifica di un esplicito voto di fiducia, è il sovrano a far dimettere i governi la cui politica non sia condivisa dalla maggioranza parlamentare. Da questo punto di vista, allora, l’unità italiana si delinea come un processo da costruirsi intorno a Casa Savoia, che viene quindi favorita nella sua espansione territoriale. La tendenza è dunque quella di una progressiva acquisizione di poteri da parte del Parlamento, a cui corrisponde una riduzione delle aree di discrezione del sovrano. La natura notabilare della politica del regno emerge più chiaramente dall’organizzazione della vita parlamentare: non solo il Senato, di nomina regia, è progettato per moderare, con il proprio atteggiamento conservatore, le iniziative della Camera eletta dal popolo, ma anche il corpo elettorale, di cui i deputati sono espressione, non è che una parte molto ristretta degli abitanti del regno, a causa di una legge elettorale tutt’altro che inclusiva 1. Può inoltre, nel corso di una legislatura, modificare gli equilibri parlamentari tramite “infornate” di senatori (il cui numero complessivo non è stabilito) favorevoli alla corona. dallo Statuto Albertino alla Costituzione 2 In politica estera, ci fu il riavvicinamento dell'Italia alla Triplice intesa di Francia, Regno Unito e Russia. in cui invita il sovrano a riprendere tutte le proprie funzioni per evitare l’ingestibilità di un regime assembleare. Altra analogia riguarda le sedute parlamentari, che sono pubbliche ma sono previsti anche casi in cui esse possano essere segrete. Storia Costituzionale Italiana. In Italia la prima disposizione sulla libertà di espressione la troviamo nello Statuto Albertino del 1848, era una costituzione flessibile concessa da Carlo Alberto (re del regno di Sardegna) e con l’Unità d’Italia diviene la prima costituzione italiana.Essendo una costituzione flessibile era modificabile semplicemente con un procedimento ordinario, non ha un rango giuridico … Perfino il Papa Pio IX aveva dispensato uno “Statuto fondamentale”; mentre a Venezia e nella stessa Roma i troni erano stati rovesciati per lasciare il posto a delle repubbliche con costituzioni democratiche. However, de facto, it was mostly voided after 1925, when prime minister Benito … Lo Statuto Albertino 1. Torino e Genova, infatti, grazie alle libertà concesse dallo Statuto, diventano il punto d’incontro di tutti i politici e gli intellettuali liberali che, dopo la fine dell’esperienza quarantottesca, erano dovuti andare in esilio, lasciando le rispettive patrie. In base alla lezione di Cesare Beccaria la Costituzione Romana fissa a caratteri cubitali la sua chiara posizione tramite l’Art. Una tra queste che subito attira l’attenzione riguarda la lunghezza tra le due carte: infatti lo Statuto Albertino è una costituzione breve, non nel senso di corta ma si limitava ad indicare i principi generali senza specificarli in modo dettagliato; constava di 81 articoli più tre disposizioni transitorie, contro i 139 articoli più 18 disposizioni transitorie della nostra costituzione. L’habeas corpus (ovvero il diritto alla libertà personale ad di fuori di un mandato dell’autorità giudiziaria) e la libertà di stampa sono garantiti: nel secondo caso si rimanda alla legge ordinaria per la repressione degli abusi, escludendo quindi la censura preventiva, come invece avveniva negli Stati di Ancien régime. I membri del governo, che non sono necessariamente scelti tra i parlamentari, non possono essere condizionati da questo se non nel caso in cui siano messi in stato d’accusa con la Camera dei Deputati nel ruolo di accusatore e il Senato in quello di collegio giudicante. Lo statuto Albertino fu la prima costituzione dello Stato italiano. Questo aspetto, negli ultimi anni del secolo, preoccupa gli esponenti della Destra storica, che vedono nel parlamentarismo un possibile mezzo per l’espansione del socialismo e del clericalismo. 26 Statuto Albertino La libertà individuale è guarentita. Dopo l'unificazione dell'Italia, avvenuta nel 1861, lo Statuto Albertino divenne la carta costituzionale di tutta l'Italia fino alla fine della seconda guerra mondiale. Un’altra differenza tra le due carte costituzionali è la flessibilità del testo, tanto che lo Statuto Albertino poteva essere modificato senza molti problemi, con una semplice legge ordinaria, così come fece Mussolini quando dichiarò il 3 gennaio 1925 la nascita della dittatura. Lo Statuto Albertino è quindi una carte octroyée, ovvero una legge fondamentale “concessa” con un atto spontaneo dal sovrano e non frutto di un processo popolare, come invece la Costituzione della Repubblica Italiana: materialmente, quindi, lo statuto è redatto da un “Consiglio di Conferenza” (di fatto coincidente col Consiglio dei ministri della monarchia assoluta), nominato dal sovrano e non da un’assemblea costituente eletta dai cittadini. Dal punto di vista dei diritti e doveri dei cittadini, la situazione prefigurata dallo Statuto Albertino è quella di una tipica monarchia liberale ottocentesca: le libertà e i diritti individuali sono garantiti ma la partecipazione alla cosa pubblica è riservata a un’élite culturale, militare ed economica. Art. The Statute later became the constitution of the unified Kingdom of Italy and remained in force, with changes, until 1948. Lo Statuto Albertino. Il Piemonte, che già ha affrontato direttamente l’Austria sui campi di battaglia della Prima guerra di indipendenza, grazie a questa politica di accoglienza viene identificato dal mondo liberale italiano (e soprattutto dalla sua parte moderata) come lo Stato più avanzato dal punto di vista politico. Vista la necessità di redigere una carta fortemente centrata sul ruolo della monarchia e che in qualche modo riprenda le caratteristiche dell’ “assolutismo illuminato” prerivoluzionario, i due modelli maggiormente presenti agli occhi dei costituenti piemontesi sono quello francese del 1830 e quello, assai simile al precedente, adottato dal Belgio al momento dell’indipendenza nel 1831. Le somiglianze che troviamo non sono tantissime. 25 Statuto Albertino Essi contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai carichi dello Stato. Lo Statuto Albertino era la costituzione del regno di Sardegna. Cos'è lo Statuto Albertino La storia costituzionale del nostro paese risale allo Statuto Albertino. Con una mentalità più arcaica, invece, i singoli ministri sono considerati collaboratori, anzi  consiglieri personali del sovrano, ed è lui a nominarli (ed eventualmente a destituirli senza tener conto delle forze politiche presenti nell’assemblea. The Statuto Albertino (English: Albertine Statute), was the constitution granted by King Charles Albert of Sardinia to the Kingdom of Sardinia on 4 March 1848. A quest’ultima caratteristica è possibile derogare nel caso di individui con particolari meriti professionali o culturali, come magistrati, professori, ufficiali etc. Lo Statuto Albertino è la prima costituzione dello stato italiano, concessa dal re Carlo Alberto di Savoia il 4 marzo 1848, prima che quest’ultimo unificasse l’Italia. Il sovrano è anche il solo che abbia potere di concedere la grazia ai condannati e di commutarne le pene. Si tratt… Così, dall'inizio del 1947 fino alla fine del medesimo anno, un'assemblea chiamata “costituente” e composta da uomini e donne eletti in tutta l'Italia scrisse la Costituzione che è in vigore ancora oggi. Inoltre ci sono alcune parti della nostra Costituzione che non possono essere modificate, come i principi fondamentali oppure l’articolo 139, che determina la forma repubblicana dello Stato. Lo Statuto Albertino divenne la Costituzione del nuovo Regno d'Italia. In queste due carte costituzionali possiamo notare alcune somiglianze e numerose differenze. Al contrario dello Statuto Albertino che non contemplava tali aspetti della vita del cittadino, l’art. Lo Stato non è laico, la religione cattolica è l’unica ufficialmente riconosciuta mentre gli altri culti - si pensi agli ebrei o alla nutrita comunità valdese del Piemonte - sono “tollerati” conformemente alle leggi. Categoria: Diritto. Le principali evoluzioni dello Statuto nell’Italia monarchica. Art. La Costituzione fu approvata dall’assemblea costituente in data 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Lo Statuto, concesso da Carlo Alberto nel 1848, si ispirava alle costituzioni francesi “octroyées” del 1814 e del 1830. Lo Statuto Albertino prende il nome dal re Carlo Alberto, governante del Regno di Sardegna, che lo emanò per accontentare le richieste degli insorti che durante i moti insurrezionali, partiti dall’Europa e diffusi anche nel Regno di Sardegna, avevano già fermamente manifestato questa loro volontà al re Vittorio Emanuele I. Seguendo l’esempio del re Carlo … Il sovrano è allora colui che promulga le leggi, comanda le forze armate e gestisce in completa autonomia la politica estera del Regno: con la sola clausula di provvedere ad informare le camere dei trattati firmati “tosto che la sicurezza e l’interesse dello Stato il permettano”. Tutela il paesaggio … Art. Al momento di salire al trono, inoltre, il re giura “di osservare lealmente lo Statuto”. LO STATUTO ALBERTINO. Il termine deriva dal latino “constitutio”, che indicava una legge molto importante. Fu promulgato nel 1848 nel regno Sardo-Piemontese, poi successivamente nel 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia …
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